domenica, agosto 31, 2008
La Vanità
Necessità più che volontà.
Dolore più che onore.
Era questa la realtà nel tempo della notte scorsa.
Vanità da cesso quella del moscerino che mi va a morire sulla cipria
che hai dimenticato sul libro di poesie bulgare.
Dovrei cercare di spiegarmi la ragione del collasso inguinale
consultando un manuale di medicina pechinese,
ma mi manca l'accento e gli occhiali giacciono allegri
sul tendine d'Achille del mio comodino.
Siamo alla frutta?
Terrore! Abbasso le fibbre e il fruttosio!
La radio dice: " Si ricomincia da qui".
L'aria è fetida,
ma fuori,
nell'alba,
i primi raggi sembrano cornetti caldi in un mare di latte.
di Amanteo
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